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Chi ha la precedenza non ha sempre ragione!

02.11.2011

I conducenti dei veicoli devono sempre essere prudenti. In caso di incidente, non si può rivendicare di avere avuto ragione in quanto titolari della precedenza, se non si è prestata la massima prudenza alla guida, che avrebbe permesso di evitare l’incidente stesso.

Questo è quanto ha chiarito la Suprema Corte di Cassazione con sentenza 26657/2011, spiegando che in ogni valutazione è necessario "accertare il comportamento tenuto dagli automobilisti per verificare se in esso siano ravvisabili profili di colpa", con ammonimento ai giudici a non interpretare rigidamente il Codice della Strada, nell'accertamento della responsabilità delle persone coinvolte in un incidente.

Questo ha determinato l'assoluzione di un motociclista che arrivando a forte velocità ad un incrocio aveva impattato contro un'autovettura che, senza rispettare la precedenza, aveva impegnato il crocevia. Il conducente dell’autovettura aveva riportato lesioni gravissime, ma non aveva rispettato il segnale di precedenza, pertanto i giudici di primo grado avevano scagionato il motociclista dall'accusa di lesioni personali colpose.

Il giudizio è stato ribaltato in Corte d'Appello e confermato dalla Corte di Cassazione. Il motociclista, pur avendo “diritto di precedenza”, infatti, avrebbe potuto evitare l’impatto rallentando, se non avesse impegnato l’incrocio ad alta velocità, adottando maggiore prudenza alla guida.